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Amore, Amore, tanto preso m ài,
Amore, Amore, famme en te transire!
Amore, dolce languire, morir plu delettoso,
Amor medecaroso, anegam enn amore.
Amore, Amor, lo cor sì me sse spezza, 275
Amore, Amor, tale sente firita!
Amore, Amor, tram e la tua bellezza,
Amore, Amor, per te sì so rapita;
Amore, Amor, vivere me desprezza,
Amore, Amor, l anema teco unita! 280
Amore, tu si sua vita, ià non se pò partire;
per que la fai languire, tanto stregnenno, Amore?
Amore, Amor-Iesù descideroso,
Amor, voglio morire te abracciando,
Letteratura italiana Einaudi 327
Iacopone - Laude
Amore, Amor-Iesù, dolce meo sposo, 285
Amore, Amor, la morte t ademando,
Amore, Amor-Iesù, sì delettoso,
tu me tt arènni en te me trasformando!
Pensa ch eo vo pasmanno, Amor, non so o me sia,
Iesù, speranza mia, abissame enn amore!». 290
Letteratura italiana Einaudi 328
Iacopone - Laude
90
La Fede e la Speranza
m ò fatta sbandesone,
dato m ò calcia al core,
fatto m ò anichillare.
Anichillato so dentro e de fore 5
e n ciò che se pò dire;
cotal sì me dà frutto ver amore
en vita stabelire.
Non pòzzo plu fugire né cacciare;
ché m à fulto lo mare; 10
sì so coverto, no l pòzzo parlare!
Parlanno taccio, grido forte mente.
Saccio là v è velato
(ch eo no Lo veia, sempre sta presente
en onne creatura trasformato). 15
Da l essere a lo none
ho fatta l unïone
e, per affetto, lo sì e l no mozzare.
Mozzato da lui tutto,
e nulla perde e nulla pò volere; 20
omnia possede e de nulla è corrutto,
però che llo n è mozzo onne appetere,
l essere e l possedere.
Lo nichil tutto,
quello è condutto che me fa avilare! 25
Vilisco onne cosa,
e d onne cosa ho parte en possedere!
Chi è cosa d Onne-cosa,
nulla cosa mai non pò volere.
Letteratura italiana Einaudi 329
Iacopone - Laude
Quest è lo primo stato 30
de l omo anichillato,
che à anegato tutto so volere.
Tutto lo so voler sì è anegato,
e fatt à l onïune;
et èsse mess en man de lo svïato, 35
per aver plu rasone.
So tranquillati venti
de li passati tempi.
Fatta la pace del temporïare.
Passato el tempo del temporïare, 40
venuto è un altro tempo ch è maiure.
Facciamo regemento per regnare
nel primo e nel secundo e nel megliore:
iura che Rasone
mantenga a tutte l ore 45
e n nulla parte faccia demorare.
En nulla parte faccia demorato,
ma sempre sì se deia essercetare;
per ciò che lo Ntelletto no è pusaro,
che ancora va per mare. 50
Chi ben non sa notare,
non se vad a bagnare!
Subita mente porrìase anegare.
Anegare pò l om per lo peccato,
chi non vede el defetto; 55
per ciò ch è dobetoso questo stato,
a chi non vei l Affetto.
Privato lo Ntelletto,
sguardanno ne l Affetto,
luce che luce tenebria ne pare. 60
Letteratura italiana Einaudi 330
Iacopone - Laude
O entenebrata luce ch en me luce,
que è ch eo en te non veio?
Per lo peccato, ch e cecità enduce,
non veio quel che deio
e que non deio veio; 65
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . [?]
luce che luce non pòzzo testare.
Stagendo en quest altura de lo mare,
eo grido forte mente:
«Soccurri, Deo, ch eo sto su n anegare 70
e per fortuna scampai mala mente!».
Non vada om a ppescare
ne l alto de lo mare, ché faria follia,
se d onne cosa emprima non se vòle spogliare.
Spogliare se vòl l om d onnecovelle 75
(ciò è en questo stato)
e ne la mente no posseder covelle,
se ne l altro vòle esser clamato;
dé essere purgato de lo foco,
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . [?] 80
quello è lo loco de paragonare.
Anegare se vòle onne volere,
chi enfine al cristaldino è n neietto
(e nulla cosa se pò possedere
finente al tempo, ch e ho sopre detto). 85
Quest è lo certo scripto: de lo secundo stato
non pò essere oprato
(ciò è plu en su la terra, ben me pare).
L autonni so quadrati,
so stabelliti, non pòzzo voltare; 90
li celi so stanati,
en lor silere me fanno gridare:
Letteratura italiana Einaudi 331
Iacopone - Laude
«O profundato mare,
altura del to abisso
m à cercoscretto a volerme anegare!». 95
Anegat hone Entelletto enn un quieto
(per ciò che so iacciate tutte l acque);
de gloria e de pena so sbannito,
vergogna né onor mai non me placque,
né nulla me desplace, ché lla perfetta pace 100
me fa l alma capace
enn onne loco poterme regnare.
Regnare ennelo regno,
ennelo regn o sta lo Principato!
Navìgasse en so segno, 105
possede Roma e tutto lo sanato;
e questo Sanatore
sì sana onne langore:
l Apostol ssì te pòte essercitare.
Pò t essercetare un celo, 110
ché questo celo sta molto celato;
à perduto onne zelo,
possede el Trono e tutto el Dominato
e lo Patrïarcato,
ché en tanto en su è menato, 115
en Israel sì vòle militare.
Lo Patrïarca se vòl demorare
entro ne l arca de li soi secriti
et ne Israel se vòl regnare,
per ciò en isso regno so fugiti, 120
loco sì so uniti
e ònne fugiti tutti l altri regni;
quella è terra che voglio redetare.
Letteratura italiana Einaudi 332
Iacopone - Laude
Terra de promissione n è promessa,
ché n essa terra regnò l om perfetto 125
e tutti li perfetti regna en essa,
che pro Vertute posto ci ò l affetto.
Privato lo Ntelletto,
sguardanno ne l Affetto,
en onne loco se pòzzo trasformare. 130
Formati senza forma,
mozze tutte le faccie per amore,
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