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Movesi per saltare lo fossato,
allor trabocca, e ne lo mezzo torna. 8
Letteratura italiana Einaudi 71
Cecco Angiolieri - Rime
Allora mette un ragghio come tòno:
Oimè lasso, che male pensato aggio,
ché veggio ben che pur asino sono! 11
Così del matto avvien, che si cre saggio;
ma quando si prova nel parangono,
al dritto tocco pare il suo visaggio. 14
[Simone a Cecco.]
Cecco, se Deo t allegri di Becchina
o di quello che spesso sen rincoia,
consegliame, ché novamente ho poia,
e l cor cotant ho trito, com farina; 4
e se di corto non ho medicina,
temo che di tal male io non moia,
ca la persona ho tanto croia e boia
ch a l arca non vo senza la china, 8
ed a la piana non vo punto fuore,
ch ognun non dica: Ve un uom smarrito!
e quel, che mi fa ciò, sì è amore. 11
Dimmi, per Deo, tu che l hai sentito
e, sì come tu di , lo senti ancore:
che difes hai, che tu non èi pentito? 14
Letteratura italiana Einaudi 72
Cecco Angiolieri - Rime
CVIII
[Risposta di Cecco a Simone.]
Questo ti manda a dir Cecco, Simone,
da poi che vòi saper la sua difesa:
ogni grevezza per lo meglio ha presa,
ch Amor gli ha dato per lunga stagione. 4
E disse di sua bocca Salamone
questa parola, se l hai bene ntesa:
né più né meno lo mal a l om pesa,
se non quanto esso al core se ne pone. 8
E parmi meglio, se mai torni en Siena,
che non ti lassi romper, ma piegare,
quand addosso ti ven una gran pena. 11
Se vòi d Amor o d altro bene stare,
magistra sit tibi vita aliena,
disse Cato in su versificare. 14
Letteratura italiana Einaudi 73
Cecco Angiolieri - Rime
SONETTI DI DUBBIA ATTRIBUZIONE
CIX
Avvegna ched i paghi l tu mirare
più, che s ìo fossi del mondo signore,
che tu mi fai, amor? per tuo onore
sì mi pur vuoi di te assicurare? 4
S e ti piace di volermi parlare,
io te ne prego da parte d Amore;
e non guardar per ch i sia tuo minore
ché quanto l uomo è di maggior affare, 8
sì è tenuto d aver, per ragione,
in sé umilitate e cortesia:
se ciò non fa, sì gli è gran riprensione. 11
Non per ch io creda che n te villania
possa capere: in questa oppenïone,
i son tuo, e serò in dì di vita mia. 14
CX
Maladetto e distrutto sia da Dio
lo primo punto ch io innamorai
di quella che dilettasi di guai
darmi, ed ogn altro sollazzo ha in oblìo; 4
e sì fa tanto tormento esser mio,
che n corpo d uom non ne fu tanto mai;
Letteratura italiana Einaudi 74
Cecco Angiolieri - Rime
e non le pare aver fatto anco assai,
tant è l su cor giude , pessimo e rio. 8
E non pensa se non com ella possa
far a me cosa, che mi scoppi l cuore:
di questa oppinïon ma non fu mossa. 11
E di lei non mi posso gittar fuore;
tant ho la ment abbarbagliat e grossa,
c ho men sentor, che non ha l uom che muore. 14
CXI
S i potesse d amico in terzo amico
contare a la mia donna, con onore,
lo core meo stando servidore
a lei, in tal guisa che nemico 4
ne sono a lei: per me, ben tel dico,
se l savesse, credo avre il su amore;
e s e l avesse, guardare l su onore
in ogni lato ch è sotto al bellìco. 8
Omè lasso, che ho io fatto a lat imo,
che in nulla guisa si porìa salvare,
sed io non le basciasse l occhio e l viso? 11
Ch Alena fo appo lei d acqu e limo;
bene le se farebbe pieno l Fare
de rubini e smeraldi, ciò m è viso. 14
Letteratura italiana Einaudi 75
Cecco Angiolieri - Rime
CXII
A cui è n grado de l Amor dir male,
or lo biasmi n buon or, che Dio li dia;
ché io per me non terrò quella via,
ma in dirne ben non ci vo metter sale. 4
Già non potrebbe conducerm a tale,
ch in questa oppinïon sempre non stia,
per ch egli è padre de la cortesia:
chi d Amor sente, di mal far no i cale. 8
Anche ha cotale vertù l Amore:
che, in cui e degna di voler errare;
fosse colui ch anche fosse l piggiore, 11
di reio in buono in una l fa tornare;
e mai non pensa che d avere onore;
e maggiormente il buon fa megliorare. 14
CXIII
Quando mie donn esce la man del letto
che non s ha post ancor del fattibello,
non ha nel mondo sì laido vasello,
che, lungo lei, non paresse un diletto; 4
così ha l viso di bellezze netto
fin ch ella non cerne col burattello
biacca, allume scagliuol e bambagello:
par a veder un segno maladetto! 8
Letteratura italiana Einaudi 76
Cecco Angiolieri - Rime
Ma rifassi d un liscio smisurato,
che non è om che la veggia n chell ora,
ch ella nol faccia di sé nnamorato. 11
E me ha ella così corredato,
che di null altra cosa metto cura
se non di lei: o ecc om ben ammendato. 14
CXIV
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